Chiavari - Cattedrale Basilica di "Nostra Signora dell'Orto"

   

  

 

 

  

La costruzione del Santuario di Nostra Signora dell’Orto ebbe inizio il 1 luglio 1613 nel luogo in cui, tre anni prima, la Madonna era apparsa a Sebastiano Descalzo. L’Apparizione avvenne nei pressi di un orto sul cui muro Benedetto Borzone aveva dipinto, nel 1493, l’immagine della Madonna con il Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco in occasione dell’epidemia di peste che si era abbattuta su Chiavari in quell’anno.

La costruzione della chiesa, il cui progetto fu in parte affidato all’architetto Cesario Leoni del Marro, venne ultimata nel 1633.

L’ 8 Settembre 1634 l’immagine di N.S. dell’Orto venne trasferita dall’edicola murale all’altare maggiore. L’officiatura del Santuario era stata affidata già dal 1628 ai Carmelitani Scalzi, che vi rimasero fino al 1798, anno in cui dovettero abbandonare il vicino convento. Il 7 marzo 1643 N.S. dell’Orto venne proclamata Patrona principale della città e del distretto di Chiavari e nel 1769 solennemente incoronata con corone d’oro del Capitolo Vaticano.

Nel 1892, istituita la nuova Diocesi di Chiavari, il Santuario venne elevato a Cattedrale da Papa Leone XIII. Nel 1894 la chiesa fu consacrata da mons. Fortunato Vinelli, primo Vescovo di Chiavari. Infine, nel 1904, il Santuario Cattedrale ricevette il titolo di Basilica.

La Cattedrale di N.S. dell’Orto è preceduta in facciata, da un pronao marmoreo neoclassico con otto colonne di ordine corinzio, realizzato su progetto dell’architetto Luigi Poletti (Modena, 1792-1869) tra il 1841 e il 1907, sul modello del Pantheon di Roma.

La facciata è stata completata nel 1938 con l’inserimento di cinque riquadri marmorei a bassorilievo, raffiguranti episodi della vita della Vergine, eseguiti da Rodolfo Castagnino (1893-1978) su disegno dell’architetto Luigi Daneri.

L’attuale articolazione degli spazi interni risale al 1823, anno in cui sono stati demoliti i muri divisori delle cappelle laterali.

La chiesa è a tre navate divise da pilastri; nelle navate minori si aprono complessivamente otto cappelle. La ricca decorazione plastica in stile neo barocco che riveste i pilastri (1909/10) è opera di Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857-1950), autore anche del pulpito marmoreo con inserti bronzei, delle vetrate del coro, degli stucchi delle volte e dei rivestimenti delle lesene delle navate laterali.

A Francesco Falcone (Chiavari, 1892-1978) si deve la realizzazione delle due tombe marmoree sormontate da busti di Mons. F. Vinelli Vescovo e del Sac. F. Bancalari, addossate alla parete di controfacciata.

Nella navata sinistra appeso alla parete di controfacciata, e la pala con L’elemosina di S. Tommaso da Villanova (inizio sec. XVII), attribuita a Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554-1627). Il dipinto era prima collocato nella cappella, a sinistra, oggi dedicata all’Ecce Homo.

La seconda cappella e dedicata a S. Erasmo, protettore dei marinai, raffigurato nella pala d’altare di Giorgio Scherer (post 1884); mentre l’altare marmoreo proviene dalla Abbazia della Cervara. La terza cappella, dedicata a S. Rocco, reca nella nicchia una scultura lignea del santo confortato da un angelo, opera di Anton Maria Maragliano (Genova, 1664-1739) e Pietro Galleano (Genova, 1681/87-1761), realizzata nel 1705-10. Alla Vergine Annunziata e dedicato il cappellone nel braccio sinistro della crociera; lo scenografico altare marmoreo è stato qui trasferito dall’ex oratorio delle suore Teresiane di Genova: nella nicchia è con­servato, dal 1799, il gruppo processionale ligneo della Vergine Annunciata, di Palmieri (sec. XVIII) e proveniente dall’omonimo oratorio cittadino.

Nella nicchia di caponavata sinistra, è esposto il gruppo processionale ligneo S. Francesco stigmatizzato, eseguito da A.M. Maragliano e aiuti (1715/16) per l’oratorio dei Disciplinanti. Nella zona presbiteriale, di Giuseppe Ferrandino è l’altare maggiore eseguito per Achille Costaguta, la cui famiglia aveva ottenuto il giuspatronato della cappella maggiore.

Nell’ancona marmorea dell’altare è esposta dal 1634 l’immagine di N.S. dell’Orto. Di Giuseppe Ferrandino sono i quattro monumenti funebri della famiglia Costaguta addossati alle pareti laterali del presbiterio, realizzati nel 1634. Il coro ligneo, proveniente dalla ex chiesa di S. Francesco, è stato adattato all’abside nel 1813. Nella nicchia della caponavata destra e conservato il gruppo ligneo processionale Le tentazioni di S. Antonio Abate, opera di A.M. Maragliano (1735 ca.). La grande cappella del Crocifisso, ubicata nella crociera, è caratterizzata dall’altare marmoreo (sec. XVIII-XIX) proveniente dall’oratorio della Morte e dal gruppo processionale ligneo del Crocifisso con la Vergine Addolorata, opera di A.M. Maragliano e bottega (1735 ca.).

La terza cappella a destra - il cui altare marmoreo proviene in parte dalla demolita chiesa genovese di S. Tommaso - reca nella nicchia la scultura lignea di S. Sebastiano opera dello scultore Pietro Repetti (sec. XVIII), mentre la seconda cappella a destra, dedicata a S. Giuseppe e contraddistinta dalla pala d’altare di Stefano Magnasco con San Giuseppe, Gesù adolescente e i simboli della Passione (seconda metà del sec. XVII).

Sul lato destro della controfacciata, è il dipinto di Giovanni Battista Carlone (Genova, 1603-1677) La visitazione di San Domenico a Soriano.

La decorazione ad affresco della volta della navata centrale (1868), suddivisa in cinque riquadri. (Posa della prima pietra, Proclamazione della Madonna dell’Orto a Patrona principale della città, Benedetto Borzone dipinge l’immagine di N.S. dell’Orto, la prima Messa celebrata davanti all’immagine di N. S. dell’Orto, l’incoronazione di N.S. dell’Orto), è opera di Francesco Gandolfi (Chiavari, 1824-1873). Camillo Pucci (Sarzana, 1809-1869) ha affrescato le volte delle cappelle dell’Annunziata e del Crocifisso nel 1868, mentre la decorazione della cupola, con il Trionfo della Vergine (1856) è di Giovanni Coppola.

Gli affreschi della zona presbiteriale sono stati realizzati da Carlo Baratta (Genova 1754-1815) tra il 1805 e il 1810 con L’apparizione di N.S. dell’Orto a Sebastiano Descalzo (volta dell’abside) e I primi miracoli della Madonna dell’Orto sulle pareti laterali.       

Da: ITINERARI della FEDE  - GIUBILEO dell'Anno 2000 - Diocesi di Chiavari

  

 

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