Sulle
rive del Giordano, Giovanni Battista predica la conversione dai peccati
per accogliere il regno di Dio che è
vicino. Gesù scende con la folla nell’acqua per farsi battezzare.
Il battesimo per i Giudei era un rito penitenziale, perciò vi si
accostavano riconoscendo i propri peccati. Ma il battesimo che Gesù
riceve non è solo un battesimo di penitenza: la manifestazione del Padre e
la discesa dello Spirito Santo gli danno un significato preciso. Gesù è
proclamato «figlio
diletto» e su di lui si posa lo Spirito che lo investe della missione di
profeta (annuncio del messaggio della salvezza), sacerdote (l’unico
sacrificio accetto al Padre), re (messia atteso come salvatore) (cf
prefazio).
Il
battesimo di Cristo è il «nostro battesimo»
La
redazione degli evangelisti tende a presentare il battesimo di Gesù come
il battesimo del «nuovo popolo di Dio», il battesimo della Chiesa. Nel libro dell’Esodo, Israele è il
figlio primogenito che viene liberato dall’Egitto per servire a Dio e
offrirgli il sacrificio (Es 4,22);
è il popolo che passa tra la muraglia d’acqua del Mar Rosso e nel
sentiero asciutto attraverso il fiume Giordano. Cristo è il «figlio
diletto» che offre l’unico sacrificio accetto al
Padre; Cristo che
«esce dall’acqua»
è
il nuovo popolo che viene definitivamente liberato: lo Spirito non
solo scende su Cristo, ma rimane su di lui «perché gli
uomini riconoscessero in lui il Messia, inviato a portare ai poveri il
lieto annunzio» (prefazio). Lo Spirito che non aveva
più dimora permanente fra gli uomini (Gn
6,3) ora rimane sempre, per Cristo, nella Chiesa.
La
missione di Cristo è
prefigurata in quella del Servo sofferente di Isaia. Il «Servo di Iahvè» è colui
che porta su di se i peccati del popolo. In Cristo che si sottopone ad un
atto pubblico di penitenza, vediamo la solidarietà del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo con la nostra storia. Gesù non prende le distanze
da un’umanità peccatrice: al contrario, vi si immedesima per meglio «manifestare
il mistero del nuovo lavacro»
(pref.)
e
i conseguenti impegni di azione apostolica che ne derivano per il
discepolo.
Alla
riscoperta del proprio battesimo
Nati
e vissuti nella fede della Chiesa, i cristiani hanno bisogno di riscoprire
la grandezza e le esigenze della vocazione battesimale. E’ paradossale
che il battesimo, il quale fa dell’uomo un membro vivo del Corpo di
Cristo, non abbia molto posto nella coscienza esplicita del cristiano e
che la maggior parte dei fedeli non sentano l’ingresso nella Chiesa
attraverso l’iniziazione battesimale come il momento decisivo della loro
vita.
Il
battesimo dato a noi nel nome di Cristo è manifestazione del preveniente
amore del Padre, partecipazione al mistero pasquale del Figlio,
comunicazione di una nuova vita nello Spirito; esso ci pone dunque in
comunione con Dio, ci integra nella sua Famiglia; è un passaggio dalla
solidarietà nel peccato alla solidarietà nell’amore. Una nuova
sensibilità per il battesimo è stata suscitata nella Chiesa dallo
Spirito: oggi più che mai, nelle comunità cristiane, si presenta la vita
cristiana come «vivere il proprio battesimo»; e maggiormente si manifesta negli
adulti il bisogno di ripercorrere le tappe del proprio battesimo
attraverso un «cammino catecumenale» fatto di profonda vita di fede vissuta
comunitariamente, legata ad una seria conoscenza della Scrittura.
Il battesimo di nostro figlio
E’ un problema assai dibattuto non tanto per il valore e
l’efficacia del battesimo dato al bambino quanto per la sua opportunità
nella società attuale. Siamo entrati in un’epoca caratterizzata dal
pluralismo e dai valori della fraternità e responsabilità personale. La
famiglia non ha più l’influsso determinante di una volta; i genitori
non sono in grado di fare opzioni definitive per i loro figli; e la rapida
trasformazione della società rende ancor più difficile l’educazione
della fede. Ancor peggio, le statistiche e l’esperienza dicono che una
grande quantità dei bambini battezzati non vengono poi di fatto
sufficientemente istruiti ed educati nella fede cristiana. I motivi che
portano certi genitori a chiedere il battesimo dei loro figli possono
essere la convenienza sociale, la tradizione familiare e le paure di
natura superstiziosa.
La
soluzione al problema non è facile e le sperimentazioni in corso possono
dar origine a disagio, meraviglia, rifiuto. Occorre inserire il problema
nel quadro di una «pastorale d’insieme» che tenda
al rinnovamento della catechesi battesimale e che accompagni il cammino
catecumenale dell’intera famiglia del battezzando. Ciò che conta non è
fissare la data del battesimo, ma percorrere un cammino di fede.
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Il battesimo di Gesù
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
(Disc. 39 per il Battesimo del Signore, 14-16. 20; PG 36, 350-351. 354. 358-359)
Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato
nell'acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo.
Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e
nell'acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste.
«Sono io che devo ricevere da te il battesimo» (cfr. Mt 3, 14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola,
l'amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui
che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe
nuovamente apparso a suo tempo.
«Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità
dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza
dell'uomo. Per l'uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri
uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale.
Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico,
attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Cf
Mt 3,16-17
Dopo il battesimo di Gesù
si aprirono i cieli,
e come colomba
lo Spirito di Dio si fermò su di lui ,
e la voce del Padre disse:
«Questo è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto».
Baptizáto Dómino, apérti sunt cæli, et sicut colúmba super eum Spíritus
mansit, et vox Patris intónuit: Hic est Fílius meus diléctus, in quo
mihi bene complácui.
Colletta
Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo concedi ai tuoi figli, rinati dall'acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Omnípotens sempitérne Deus, qui Christum, in Iordáne flúmine baptizátum,
Spíritu Sancto super eum descendénte, diléctum Fílium tuum sollémniter
declarásti, concéde fíliis adoptiónis tuæ, ex aqua et Spíritu Sancto
renátis, ut in beneplácito tuo iúgiter persevérent. Per Dóminum.
Oppure:
O
Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale,
concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere
interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con
te ...
Deus, cuius Unigénitus in substántia nostræ carnis appáruit, præsta,
quæsumus, ut, per eum, quem símilem nobis foris agnóvimus, intus
reformári mereámur. Qui tecum.
Oppure:
Padre
d'immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo
Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per
tutti i popoli: concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo
battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio
prediletto, in cui il tuo amore si compiace. Egli è Dio, e vive e regna con
te ...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
Is 55, 1-11
Venite
all'acqua: ascoltate e vivrete.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all'acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro,
senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti.
Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l'ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d'Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie.
Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».
Salmo
Responsoriale
Is
12,2-6
Attingeremo con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Ecco,
Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le
conosca tutta la terra.
Canta
ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.
Seconda
Lettura
1 Gv 5, 1-9
Lo
Spirito, l'acqua e il sangue.
Dalla prima lettera di san Giovanni
apostolo
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e
chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In
questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i
suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare
i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è
stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il
mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù
è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù
Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo
Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono
quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi
tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la
testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che
egli ha dato riguardo al proprio Figlio.
Canto
al Vangelo
Cf
Gv 1,29
Alleluia,
alleluia.
Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse:
«Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!».
Alleluia.
Vangelo
Mc 1, 7-11
Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento.
Dal
vangelo secondo Marco
In
quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di
me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io
vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed
ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel
Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i
cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una
voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio
compiacimento».
Sulle
Offerte
Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuoi diletto Figlio, e trasformarli per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe múnera, Dómine, in dilécti Fílii tui revelatióne deláta, ut fidélium
tuórum oblátio in eius sacrifícium tránseat, qui mundi vóluit peccáta
miserátus ablúere. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.
Prefazio
Consacrazione e missione di Gesù.
E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel battesimo di Cristo al Giordano
tu hai operato segni prodigiosi
per manifestare il mistero del nuovo lavacro:
dal cielo hai fatto udire la tua voce,
perché il mondo credesse che il tuo Verbo era in mezzo a noi;
con lo Spirito che si posava su di lui come colomba
hai consacrato il tuo Servo
con unzione sacerdotale, profetica e regale,
perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia,
inviato a portare ai poveri il lieto annunzio.
E noi, uniti alle potenze dei cieli,
con voce incessante proclamiamo
la tua lode:
Santo, Santo, Santo il
Signore...
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque
grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui miris signásti mystériis novum in Iordáne lavácrum, ut, per vocem de
cælo delápsam, habitáre Verbum tuum inter hómines crederétur;
et, per Spíritum in colúmbæ spécie descendéntem, Christus Servus tuus óleo
perúngi lætítiæ ac mitti ad evangelizándum paupéribus noscerétur.
Et ídeo cum cælórum virtútibus in terris te iúgiter celebrámus, maiestáti
tuæ sine fine clamántes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
Antifona
alla Comunione
Gv
1,32.34
Questa è la testimonianza di Giovanni:
«Io l'ho visto, e ho attestato che egli è il Figlio di Dio».
Ecce de quo dicébat Ioánnes: Ego vidi et testimónium perhíbui, quia hic est
Fílius Dei.
Oppure: Mc
1,8
Giovanni
disse: «Io vi ho battezzati con acqua, ma
egli vi
battezzerà con lo Spirito Santo».
Dopo
la Comunione
Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.
Sacro múnere satiáti, cleméntiam tuam, Dómine, supplíciter exorámus, ut,
Unigénitum tuum fidéliter audiéntes, fílii tui vere nominémur et simus. Per
Christum.
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